Elia Rossi, progetto giovane motorallysta

Nello scorso autunno è giunta una notizia , più che altro una conferma, di un nuovo capitolo nella carriera sportiva di uno dei giovani emergenti della Liguria.

Che Elia Rossi fosse interessato ai Motorally ma non abbandonasse l’Enduro era già chiaro nel 2017, anno in cui ha svolto allenamenti tanto da capire quanto fosse motivata questa decisione.   Lo abbiamo incontrato per ricostruire il suo profilo, di un pilota schivo, modesto, ma sempre presente, lui e la sua famiglia, uno che si è messo sempre a disposizione.

Quando sei nato?Dove risiedi?Che occupazione hai in questo momento, lavori o studi?

“Sono nato il 16 gennaio 1997 e risiedo a Vezzi Portio. Attualmente faccio il meccanico di moto, lavoro che mi appassiona fin da quando ero un bambino, presso l’officina Ars Motor di Savona.”

Quando hai iniziato ad andare in moto e perché?

“Ho iniziato ad andare in moto all’età di 6 anni, quando dopo mesi e mesi di richieste a mio papà lui mi fece finalmente trovare una minimoto sotto l’albero di Natale. Inizialmente è nato tutto come un gioco ma poi questo sport con gli anni mi ha appassionato sempre di più e così più tardi ho deciso anche di affacciarmi alle prime gare di Minicross.”

Come mai ti sei appassionato all’Enduro?

“Mi sono avvicinato all’Enduro dopo un brutto incidente che mi era capitato nel 2009 con un 85cc mentre mi allenavo in un campo da cross; infatti in quel periodo disputavo il Regionale Minicross e probabilmente se non fosse successo nulla avrei continuato con il Motocross. Infatti dopo l’incidente i miei genitori non volevano più portarmi nei crossdromi e allora decidemmo di provare ad iniziare con il Minienduro, e mi accorsi che questa specialità mi appassionò molto, e l’anno dopo con il 50cc iniziai a fare le gare di Regionale Enduro.”

Negli ultimi anni che risultati hai conseguito?

“Ho vinto il Regionale ligure Enduro nel 2013 nella classe 50 Codice e nel 2014 nella classe 125 Cadetti. Nel 2016 conclusi secondo nella classe Junior Unica e nel 2017 quarto nella classe Junior E1 e sempre nel 2017 ho vinto il Trofeo Skube nella classe E2.”

Nella scorsa stagione hai iniziato ad interessarti ai Motorally, nel 2018 si fa sul serio?

“L’anno scorso grazie ai corsi federali di Oscar Polli ho iniziato ad avvicinarmi a questa specialità e per quest’anno ho preso la cosa sul serio e vorrei provare a disputare tutto il Campionato Italiano Motorally.”

Oltre ai Campionato Italiano a quali altre gare parteciperai?

“Oltre all’Italiano Motorally parteciperò al Campionato Regionale ligure Enduro ed a qualche gara del Trofeo Skube, che trovo un ottimo campionato per allenarsi e divertirsi.”

I Rally Raid sono prepotentemente entrati nel lessico degli appassionati savonesi, da Caviglia tracker a Vignola che ha vinto la sua Dakar, per te quali obiettivi?

“Per adesso voglio stare con i piedi per terra, l’obiettivo principale è portare al termine tutte le gare dell’Italiano cercando di fare il meglio possibile, e ovviamente è inutile negarlo punto ad ottenere qualche buon piazzamento.“

Sei con il Progetto Motorally di Oscar Polli ex campione del mondo, cosa fate? Che tipi di allenamento?

“È da qualche anno che seguo i corsi di Oscar e con loro ho fatto dei corsi di guida di più giorni in campo da cross, Spagna 2016, e in centri come Polcanto dove abbiamo provato tutte le specialità dell’off-road. Attualmente con il Progetto oltre ai corsi di guida partecipo anche ai corsi di navigazione per cercare di imparare e migliorare la guida con il road book. Inoltre a questi corsi c’è sempre stata la presenza di un preparatore atletico, Mario Bellavia, che attualmente mi aiuta anche nella mia preparazione atletica personale.”

Nella tua zona c’è ancora possibilità di andare in moto o è off limits?

“Nella mia zona diciamo che andare in moto è possibile ma con qualche accorgimento…bisogna stare attenti a non andare in alcune strade, tipo Alta Via, e di evitare la zone del Finalese ormai invase dai bikers.”

I tuoi genitori ti accompagnano sempre alle gare, quanto è per te importante?

“I miei genitori per me sono un supporto enorme in quanto mi accompagnano a tutte le gare e mi seguono ovunque. oltre che un aiuto in fatto di assistenza la presenza dei miei genitori è per me un grande sostegno morale. Penso che avere i propri genitori che ti seguono e ti supportano nella propria passione sia una delle più belle che possano capitare, iene sarò sempre grato di questo.”

Quali sensazioni stai provando ad apprendere l’arte della navigazione?

“Diciamo che provenendo da anni di Enduro per me i Rally sono un mondo nuovo e devo ancora abituarmi a certi concetti ed alla guida con il road book, quindi devo un po entrare in questa nuova ottica anche se non è facile. Per il resto le prime sensazioni sono state buone, diciamo che pensavo fosse più difficoltoso di quel che mi è sembrato fino ad ora.”

Ci capisci o sei ancora in balia del road book?

“Diciamo che adesso sto imparando, le note inizio a comprenderle. Chiaramente devo imparare a velocizzare la lettura del road book però ci stiamo lavorando.”

Farai anche qualche gara internazionale?

“Purtroppo per quest’anno sicuramente no, in quanto già correre è una bella fatica economica e purtroppo le finanze sono quelle che sono. Per ora cerco di concentrarmi su Italiano e Regionale, poi magari se un giorno spunterà qualche sponsor, molto difficile in questi tempi, chissà. Il mio più grande ringraziamento va al Moto Club Segno che è sempre presente alle gare e da sempre mi aiuta e mi sostiene, al mio datore di lavoro che mi aiuta passandomi del materiale per la moto ed ovviamente al Progetto Giovani di Oscar Polli che crede molto in questa nuova avventura.

Marco Marcellino

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